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Io scrivo, trascrivo, link-o queste cose perche' respiro |
L'ennesimo servizio di Report (del 2 novembre)
che svela i laidi retroscena di strutture dello stato
con centinaia di funzionari che non funzionano
incompetenti e/o inconcludenti.
o che - peggio - con dolo impediscono allo stato di funzionare.
Ma Report ne svela ogni settimana qualcuna,
Le figuracce che stanno facendo le regioni,
probabilmente l'intero titolo quinto
della costituzione da rivedere.
E se riducessimo a 5 le regioni ?
Intanto gli italiani piu' imbecilli
non credono alla esistenza del CoViD
mentre i piu' criminali bruciano i cassonetti
Guido Manfre’, mio padre, come molti della sua generazione, ha avuto due vite: la sua prima, quella di calciatore (centrocampista di Lazio, Catania, Siracusa) inframezzata dalla guerra e dalla prigionia in Grecia (ma si salvo’ dalla ARMIR) e la seconda – meno nobile - da impiegato-numero di una grande azienda di costruzioni.
Catania 1939, prima della chiamata alle armi (a quel tempo 2 anni, ma scoppio' la guerra).
A Guido a quel tempo piaceva atteggiarsi...
Somigliava a Clark Gable (anche se Via col Vento arrivo’ dopo la guerra)...
Sembra incredibile che qui avesse solo 19 anni... io a 19 anni ero un ragazzino...
Era nato dalle parti di Ponte Milvio.
La madre (mia nonna), Ida Fulloni, era nata a Palermo perche' sua madre - che mori' dandola alla luce (a quel tempo succedeva spesso) - era di Palermo.
Ci sono delle bellissime foto, fatte dal suo nonno materno (il mio bisnonno), Antonio Fulloni, un chimico che aveva fatto fortuna grazie alla conoscenza del processo industriale per la produzione della calciocianammide, un fertilizzante. Aveva una partecipazione nella Montecatini, allora agli inizi.
Aveva anche la passione della foto - a quel tempo ancora un'arte negromantica - e la convinzione che in qualche modo sarebbe riuscito a ri-ottenere la madreperla dalle ostriche fossili di Monte Mario (ovviamente senza mai riuscirci).
Se la famiglia paterna di Ida era benestante, la famiglia che si accingeva a mettere su con Peppino non lo fu affatto.
Il padre di Guido - mio nonno - Giuseppe Manfre' (detto, appunto, Peppino) era il figlio di un commerciante di stoffe ambulante che lavorava nella bassa friulana. Era nato a San Dona' di Piave (Venezia) ma aveva fatto le scuole (Croate!) a Fiume, al tempo nell'Imperial Regio Regno di Ungheria (parte della Kakania dalle iniziali KK di kaiserlich-königlich, appunto imperial-regio).
Mi sembra - ma non ne sono sicuro - che avesse fatto anche qualche anno di seminario.
Peppino era un ebanista e venne a perfezionarsi da uno scultore a Roma.
Sai come vanno le cose... a Roma conobbe Ida, la piu' grande delle figlie di Antonio e ne chiese la mano. C'era un evidente problema di censo, ma era il 1915, e Antonio Fulloni - padre di un ufficiale di cavalleria che poi divenne uno dei primi aviatori del Regno - se ne usci con la battuta mia figlia non puo' sposare un codardo e a mezza bocca e speriamo che una pallottola intelligente risolva il problema.
Tra gli oltre 600 mila italiani che ci rimisero la pelle - quasi a fare un dispetto ad Antonio Fulloni - non ci fu Giuseppe Manfre'.
Ida e Giuseppe si sposarono nel gennaio del 1920 ed il 27 Ottobre nacque Guido.
Peppino era un valente artigiano, aveva una buona clientela, un buon reddito...
Andarono ad abitare in un appartamento delle nuovissime case popolari di Piazza Melozzo da Forli', un appartamento che doveva essere un castello: costava oltre 400 lire al mese di affitto (quando lo stipendio da sogno era 500 lire al mese ed anche meno...).
La customer satisfaction non doveva essere il forte di mio nonno: la pacchia non duro' e nel 1926 - quando a Guido si erano aggiunti nel 1924 Mario e nel 1926 Bruno - la famiglia si trasferi' in quello che l'aneddotica familiare chiamava il castello Manfre' ufficialmente una stanza e cucina all'attico con un terrazzo meraviglioso.
nel 1927, sulla finestra della nuova casa, da sinistra Guido (vestito alla marinara),
suo padre Giuseppe (nonno Peppino, 1889), appoggiato al tavolo che tiene in braccio Mario (1924),
seduta mia nonna Ida (1892) con in braccio Bruno (1926, il futuro Manfre' III di alcuni siti)
I nuovi quartieri erano sostanzialmente autonomi: a quel tempo la pianificazione urbanistica funzionava meglio degli anni '60. Le case popolari di piazza Melozzo, piazza Perin del Vaga, Viale del Vignola (sul lato destro, verso via Flaminia), furono edificate insieme alla scuola (Guido Alessi sulla via Flaminia) e alla chiesa (Santa Croce, 1910), vicino al Maxxi.
Il calcio, il nuoto nel fiume, erano gli sport dei ragazzini di quella periferia. Famiglie numerose, con densita' incredibili (in 5 in un appartamento di una stanza!). Mio padre era un amante del fiume: il suo soprannome era "er moro" per via della sua perenne tintarella.
Guido a 13 anni (1933), era un
pulcino della Lazio. Bellissimo il suo "sguardo in macchina".
Guido brucio' le tappe, era un centromediano. Per questo suo ruolo segno' pochissimi gol nella sua carriera.
Dopo un anno di panchina fu prestato al Catania nel 1939. Da Catania parti' per il servizio militare ed il 10 giugno 1940 l'italia entro' in guerra.
Tessera da professionista del 1938 (a neanche 18 anni, probabilmente la prima da professionista).
Nel 1966 la societa dove lavorava – la Sogene braccio operativo della Societa’ Generale Immobiliare - si trasferi’ all’EUR (nel palazzo nero di Piazzale dell’Agricoltura, uno dei due propilei dell'EUR progettati da Moretti).
Finirono gli straordinari anche se i soldi rimasero quasi gli stessi.
Questo significava che i sabati e le domeniche - quando avevo una decina d'anni - mio padre era tutto per me.
Tra le cose che mi ha trasmesso c'e' l’odio per la guerra.
Sapevo che mio padre aveva fatto la guerra, e sapevo anche che era stato preso prigioniero, ma non me ne aveva praticamente mai parlato.
Ne' della guerra ne' della sua esperienza.
Quando mio fratello parti’ a fare il militare (1966), ricordo che gli chiesi – mentre camminavamo lungo via Frobel, un vicoletto ora inglobato in via acquedotto del peschiera - papa’ tu non mi hai mai parlato della guerra.
Inizialmente non mi rispose, poi mi disse la guerra e’ una cosa bruttissima, non mi va di parlarne e si deve fare di tutto affinche’ non ce ne siano piu’.
Poi a casa mi comicio’ a raccontare:
Vedi, quando avevo 20 anni, giocavo a pallone, ero un professionista, ero ricco, almeno rispetto agli altri che conoscevo... non si sapeva cosa succedeva in realta', di politica non si parlava: che ne sapevo io?
Sentivo i discorsi del puzzone [Mussolini]: 8 milioni di baionette e romperemo le reni ai greci, vincere, e vinceremo
io credevo a questi messaggi: che ne sapevo?
Mi mandarono al CAR [Addestramento Reclute] nelle Marche, dove - sapendo fare le moltiplicazioni – mi nominarono capopezzo.
Ecco la poderosissima bocca da fuoco da 47/32 dalla apparenza tanto innocua, ma dall’effetto potente, come sanno i suoi addetti – Matelica 30 maggio 1940
(nota autografa di mio padre, in piedi al centro della foto)
All’entrata in guerra nel giugno del ’40, mi mandarono nelle retrovie del fronte con la Francia. Per noi fu una passeggiata: non sentimmo neanche uno sparo. Se questa era la guerra eravamo veramente imbattibili
Poi a fine ottobre fu dichiarata la guerra alla Grecia e a noi – nel frattempo rientrati a Matelica – ci mandarono in Albania.
Pensavamo che anche quella sarebbe stata una passeggiata, con 8 milioni di baionette!
L’Albania era una colonia italiana, e all’inizio – per quanto ci riguardava – fu veramente una passeggiata, noi eravamo sul lago di Ochrida.
Una notte sentiamo che i greci cominciano a sparare boom boom....
Dico: Ragazzi mi sa’ che questi cominciano a spara'... Giova’ mettete al ripa... boom, boom... Giova’! Giova'!...
Era cascata una granata - come quelle che sparavamo noi - li' vicino a noi...
Mi volto, cerco Giovanni: j’era zompata la testa...
Mi fischiavano le orecchie, ma ero vivo...
Cominciammo a scappa’, ma ci fecero prigionieri.
Ci portarono a Kalamata, non e' che fosse una vacanza... ci facevano zappare nelle vigne...e siccome eravamo convinti che era compito del patriota danneggiare il nemico, invece di zappare intorno alle viti, zappavamo le radici delle viti, rompendole... pensa che teste di cazzo!...
Poi nel febbraio del 1941 arrivarono i paracadutisti tedeschi che mi liberarono, e tornai in Italia, mi diedero una licenza e tornai a Roma...
Sono passati 45 anni, ho usato il discorso diretto, come se fosse lui a raccontare anche a te la sua storia, ma vado a memoria.
Ogni volta che racconto questa storia mi sembra ancora di sentire le sue parole...
Nel 1981 erano gia’ 7 anni che ero iscritto a ingegneria, con quattro anni di ritardo avevo sbiennato (che vuol dire: avevo fatto gli esami previsti per i primi due anni) ed anche una decina di altri esami.
Era stata molto dura perche’ ero uscito dal liceo che non sapevo neanche quanto faceva a piu’ b al quadrato, infatti impiegai un anno a preparare analisi uno.
Avevo fatto il militare, la mia prima ragazza vera mi aveva mollato, avevo sbroccato (ero uscito fuori di testa)
Non riuscivo a studiare (in un paio di anni forse avro' fatto due esami).
Mi sembrava poco serio, una presa in giro... Anche se non chiedevo soldi, mio padre mi passava un mensile di circa 100 mila lire... Le mie esigenze erano molto contenute. All'universita' avevo conosciuto ragazzi che avevano gia' famiglia, che per studiare facevano i camerieri... io facevo il figlio di papa... mi sentivo incoerente.
Ero abbastanza intenzionato di lasciare perdere.
Un sabato mattina, camminando mio padre mi dice:
Gine’, pensace un po’ prima de lassa’ perde... sei arrivato a meta’ hai fatto un bel po' di esami... quanti te ne mancano? Una decina?
I soldi non sono un problema, lo sai...
Con solo il diploma di liceo scientifico che ce fai?...
Se vai a lavorare che cosa pensi di fare?
Cosa gli racconti?
Invece, se ti prendi questo pezzo di carta...
...e sai una laurea in ingegneria e' una cosa importante...
Stringi i denti, fatti questi dieci esami e poi parti...
Gli ho dato retta.
Non sono diventato Marconi, probabilmente avrebbe sofferto del mio stato in questi ultimi anni, ma non posso far altro che ringraziarlo.
Nonno Guido nel 1983 (era diventato nonno da 8 anni).
Era in pensione da 3 anni (allora si andava in pensione di vecchiaia a 60 anni).
Poi subentro' il tremore senile. Lo curarono per Parkinson (ma sono convinto che non lo fosse).
Le cure che gli diedero lo fecero divenire dipendente: ma piu' di quei dosaggi di L-dopa non potevano dargli...
Lo seguiva il neurologo che curava anche Giovanni Paolo II.
Una volta lo accompagnai alla periodica visita-formalita'.
Il guru gli disse: Signor Manfre', quando se la sente, faremo un piccolo intervento che le permettera' di non tremare piu': quando si trovera' in una occasione importante sara' sufficiente che passi una tesserina su una placca sottopelle ed il tremore sparira'...L'abbiamo fatto anche a Sua Santita'....
Si, si, Professore... replico' Guido, ma all'uscita mi disse: Gine', io questo non lo vojo piu' vede'!.
questa e' l'ultima immagine di Nonno Guido che ho, pasqua 1996
E' tratta da un video girato alle figlie (che avevano rispettivamente 4 e 6 anni, quasi nemmeno se lo ricordano)
... dopo circa 10 mesi due ictus a distanza di tre giorni l'uno dall'altro se lo sono portato via.
Era il 15 febbraio 1997,
Grazie Papa'... e auguri per i tuoi 100 anni!
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(da RaiNews24 del 22 ottobre 2020)
Al 21 ottobre 2020 sono nove milioni gli italiani che hanno scaricato la app Immuni
ma solo 902 le persone che sono riuscite a segnalare la loro positività.
Luca Foresti (inventore dell' applicazione) dice: Responsabilità del ministero della Salute
(vale a dire dei funzionari del ministero che non funzionano)
che ha dato alle asl e ai medici di base il compito di caricare i dati sui server.
[senza formarli] - L'intervista e' di Paolo Poggio.
A dimostrazione della buona fede, il DPCM del 24 ottobre stabilisce (articolo 3, pagina 11)
al fine di rendere più efficace il contact tracing attraverso l’utilizzo dell’ App Immuni,
è fatto obbligo all’operatore sanitario del Dipartimento di prevenzione della azienda
sanitaria locale, accedendo al sistema centrale di Immuni, di caricare il codice chiave
in presenza di un caso di positività;
conferenza stampa di Conte delle 13:45 del 25 ottobre (i 10 minuti iniziali)
deaths for Covid19 on september 27th, 2020
How many are one million?
morti per Covid19 il 27 settembre 2020
Quanti sono un milione?
Quello che stona e' il pugno chiuso
solo degli imbecilli (senza testa, appunto) possono asserire queste cose!
di Mauro Biani, da La Repubblica del 6 settembre
nel mondo oltre 27 milioni di contagiati, quasi 900 mila morti
whole world more than 27 millions infected, about 900 thousand deaths
in Italia oltre 210 mila contagiati, oltre 35 mila morti
Il nuovo record europeo di Gregorio Paltrinieri nei 1500 m stile liberoGiovedi' 13 agosto verso le 9 di sera Gregorio Paltrinieri al 57esimo Settecolli ha conseguito il nuovo record europeo dei 1500 stile libero. |
The new Gregorio Paltrinieri European record on 1500 m freestileOn 9 pm of Thursday 13th August Gregorio Paltrinieri during the 57th Settecolli achieved the new European record of 1500 freestyle. |
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Io ero il cronometrista della corsia 4: e' il primo record europeo che cronometro |
I was the timekeeper of lane 4: it is the first European record I meter |
The worldwide situation on august 9th, 2020 is all but solved...
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C'e' gente che dice che il virus e' indebolito...
20 milioni di contagi e 750 mila morti sono pochi?
Qualche mese fa, sull'onda degli effetti della malasanita' nell'affrontare il CoViD, scrivevo della opportunita' di ridurre il numero delle regioni.
Sostanzialmente proponevo di ridurre le regioni a 4 o 5 (nord centro sud e isole), eliminando di conseguenza circa 15 giunte e amministrazioni di troppo (l'articolo e' qui).
non piu' di 5 regioni: nord, centro, sud e due isole
Oggi alla radio un ascoltatore ha ricordato che sono 50 anni che sono state attuate le regioni. Non e' proprio cosi' (sono partite nel 1972).
Mezzo secolo dopo, su un loro possibile bilancio e' meglio sollevare un Omissis (nel linguaggio vetero-statalista di quegli anni: meglio non parlarne).
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Il presidente Mattarella: liberta' e obbligo a non contagiare
dal sito della Fondazione GIMBE (www.gimbe.it), click sulla immagine per altri grafici aggiornati
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Perche' la situazione in europa e nel mondo e' tutt'altro che risolta..
situazione europa negli ultimi 14 giorni
(fonte ECDC)
fonte ECDC
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Cento anni fa nasceva mia madreGabriella Massei, nasceva a Roma il 31 luglio 1920. One hundred years ago my mother was born Gabriella Massei, was born in Rome on July 31th, 1920. |
addenda postuma Come indicato su bufale.net non e' una bufala ma molti imbecilli no-vacs (scusate l'eufemismo) si sono sentiti in grado di affermare che adesso non c'e' piu' bisogno del vaccino.
Oggi, 13 luglio 2020, alle 14 il tgr RAI del lazio (© RAI) ha trasmesso questo servizio:
Il servizio andato in onda alle ore 14:00 del 13 luglio 2020
Per saperne di piu' sulla lactoferrina conviene leggersi l'articolo in inglese di wikipedia o accontentarsi della sua
traduzione automatica.
Interessante e' il seguente paragrafo (dal lemma lactoferrina di wikipedia in inglese)
Attività antivirale
La lactoferrina con sufficiente forza agisce su una vasta gamma di virus umani e animali basati sul genoma del DNA e dell'RNA, tra cui l' herpes simplex virus 1 e 2, citomegalovirus, HIV ,virus dell'epatite C, hantavirus, rotavirus, poliovirus di tipo 1, virus respiratorio sinciziale umano, virus della leucemia murina e virus Mayaro.
Il meccanismo più studiato dell'attività antivirale della lactoferrina è la sua diversione di particelle virali dalle cellule bersaglio. Molti virus tendono a legarsi alle lipoproteine delle membrane cellulari e quindi penetrano nella cellula.
La lactoferrina si lega alle stesse lipoproteine respingendo così le particelle di virus. L'apolactoferrina - senza ferro - è più efficiente in questa funzione rispetto all'ololactoferrina; e la lactoferricina, che è responsabile delle proprietà antimicrobiche della lactoferrina, non mostra quasi alcuna attività antivirale.
Oltre all'interazione con la membrana cellulare, la lattoferrina si lega direttamente anche alle particelle virali, come i virus dell'epatite . Questo meccanismo è anche confermato dall'attività antivirale della lactoferrina contro i rotavirus, che agiscono su diversi tipi di cellule.
La lactoferrina inoltre sopprime la replicazione del virus dopo che il virus è penetrato nella cellula. Un tale effetto antivirale indiretto si ottiene colpendo le cellule natural killer , i granulociti e i macrofagi - cellule, che svolgono un ruolo cruciale nelle prime fasi delle infezioni virali, come la sindrome respiratoria acuta grave (SARS).
Anche se e' un'ottima notizia, aspettiamo un attimo a gioire e mettere in giro chiacchere: in questi ultimi 4 mesi di stupidaggini ne sono girate tante (quasi troppe), e non conviene dare loro spago...
Il CoViD-19 e' tutto fuorche' inoffensivoFacebook e' mediamente un mondezzaio, evito per di frequentarlo. Ma alcuni post - in genere segnalatami da persone intelligenti - meritano di essere pubblicizzati. Ci risiamo. Non è mia abitudine farmi dei selfie, né tantomeno pubblicarli su Facebook. |
The CoViD-19 is anything but harmless (automated translation) Here we go again. It is not my habit to take selfies, nor to publish them on Facebook. |
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Ma la situazione nel mondo al 12 luglio 2020 e' tutt'altro che risolta..
The situation at july 12th, 2020 is all but solved...
(Click over image to reach www.worldometers.info)
Anche se puo' passare la voglia di sentire quasi un'ora di intervento (56'31" per l'esattezza),
c'e' da domandarsi perche' sia cosi' difficile accedere a queste fonti e tutto si muove
affinche' ci si accontenti di riassunti piu' o meno parziali, piu' o meno di parte?
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Ricordo (circa 2005-6) quando in occasione del lancio del digitale terrestre ad un governo Berlusconi venne in mente di regalare il decoder digitale terrestre agli italiani, cercando di far passare questo come il sistema per digitalizzare il paese, chiedendo per questo il finanziamento europeo (che mi sembra fu tenuta a restituire per la insussistenza della richiesta.
Ricordo che c'era il bando per concorsi che utilizzassero in tal senso il canale di ritorno del DVB-T (un canale stretto, un modem PSTN, a banda non eccelsa)... ricordo che c'erano dei progetti che proponevano sistemi per la telesanita', come fare le analisi a distanza alla vecchietta che non poteva muoversi ...col modem DVB-T. Mah! Differenza di stile, direi...
In Italia la nottata del CoViD sembra passata
dal sito della Fondazione GIMBE (www.gimbe.it), click sulla immagine per altri grafici aggiornati
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Ma la situazione nel mondo al 2 luglio 2020 e' tutt'altro che risolta..
The situation at july 2nd, 2020 is all but solved...
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