di Jules Verne (1828-1905) e Michel Verne (1861-1925)
Genere:Romanzo, Fantascienza
Pubblicato nel: 1889
Illustrazioni di George Roux (prima del 1910) e Frank R. Paul (1922)
Testo inglese da: http://www.gutenberg.org/ebooks/19362
prefazione ed illustrazioni da: http://wondersmith.com/scifi/2889.htm
Traduzione: Igino Manfre’ (2019)
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da http://wondersmith.com/scifi/2889.htm
Nel 1885, James Gordon Bennett, Jr., proprietario del New York Herald (lo stesso che mando' Stanley in Africa per trovare Livingstone) chiese a Jules Verne di scrivere un breve racconto sulla vita negli Stati Uniti tra mille anni. Ironia della sorte, il racconto risultante non fu stampato fino al 1889 - e non nel New York Herald.
e' un lavoro insolito in ogni modo. Verne ha scritto alcuni racconti e altri non pubblicati per la prima volta in inglese. In contrasto con i suoi romanzi conservatori e intriganti di fantascienza, nell'Anno 2889 si lancia selvaggiamente da una fantasiosa estrapolazione a un'altra. Gli esperti ritengono che il figlio di Jules, Michel, sia stato autore di una parte o di tutta la storia, ma in ogni caso rimane fedele ai concetti dell'anziano Verne.
Molte delle previsioni per l'anno 2889 si sono già avverate. La visione utopica di Verne di un uomo portato a un vasto potere e ricchezza attraverso i progressi tecnologici porta alla mente nomi come Jeff Bezos e Bill Gates. Ci sono anche barlumi di temi di fantascienza più recenti, tra cui l'animazione sospesa e il proposito di girare la luna come poi in Child's End di Arthur C. Clarke (1953).
Ovviamente anche Verne ha commesso degli errori e alcune delle sue previsioni semplicemente non si sono avverate. Ma dategli tempo: mancano più di otto secoli al 2889.
La maggior parte delle illustrazioni, di George Roux, provengono da una ristampa del 1910. Il frontespizio, invece, e’ del famoso illustratore di fantascienza Frank R. Paul, raffigurante una tecno-utopia radiocentrica immaginata da Hugo Gernsback (il padre della fantascienza come genere letterario distinto) nel suo libro Radio For All del 1922.
Disegno di Frank R. Paul (1922)
Nelle scritte: Aereoplani radio controllati, Distributore di potenza radio,
Orologio Radio, Corrispondenza via Radio, Nave priva di equipaggio controllata via radio,
radio-Pattini, Controllore radio delle attivita’ economiche,
Televisione e radiofono automatico.
Benche' sembrino pensarci, le persone di questo ventinovesimo secolo vivono
continuamente nel paese delle fate. Circondati come sono dalle meraviglie, sono
indifferenti alla presenza di ogni nuova meraviglia. Per loro tutto sembra
naturale. Potrebbero debitamente apprezzare le raffinatezze della civiltà ai
nostri giorni; potrebbero confrontare il presente con il passato e comprendere
meglio l'avanzamento che abbiamo fatto! Quanto troverebbero migliori le nostre
città moderne, con popolazioni che ammontavano a volte a 10.000.000 di anime;
le loro strade larghe 100 metri, le loro case alte 1 chilometro; con una
temperatura uguale in tutte le stagioni; con le loro linee di locomozione area
che attraversano il cielo in ogni direzione! Se solo immaginassero lo stato
delle cose che un tempo esistevano, quando attraverso strade fangose
brontolavano scatole su ruote, trainate da cavalli - si', da
cavalli! – essendo l'unico mezzo di trasporto. Pensa alle ferrovie dei tempi
antichi, e sarai in grado di apprezzare i tubi pneumatici attraverso i quali
oggi si viaggia alla velocità di 1500 Km/h. I nostri contemporanei non
apprezzerebbero più il telefono e la telefoto se non avessero dimenticato il
telegrafo?
Singolarmente, tutte queste trasformazioni poggiano su principi che erano
perfettamente familiari ai nostri lontani antenati, ma che essi ignorarono. Il
calore, ad esempio, e' antico quanto l'uomo stesso; l'elettricità era conosciuta
3000 anni fa, e vapore 1100 anni fa. Anzi, già dieci secoli fa era noto che le
differenze tra le varie forze chimiche e fisiche dipendono dal modo di
vibrazione delle particelle eteriche, che e' per ciascuna specificamente
differente. Quando alla fine e' stata scoperta la parentela di tutte queste
forze, e' semplicemente sbalorditivo che debbano trascorrere ancora 500 anni
prima che gli uomini possano analizzare e descrivere i vari modi di vibrazione
che costituiscono queste differenze. Soprattutto, e' singolare che il modo di
riprodurre queste forze direttamente l'una dall'altra e di riprodurne una senza
le altre, dovrebbe essere rimasto sconosciuto fino a meno di cento anni fa.
Tuttavia, tale fu il corso degli eventi, poiché non fu fino all'anno 2792 che
il famoso Oswald Nier realizzo' questa grande scoperta.
Veramente fu un grande benefattore della razza umana. La sua ammirevole scoperta ne ha
rese possibili molte altri. Da quella hanno preso spunto una pleiade di inventori, la sua
stella più brillante e' il nostro grande Joseph Jackson. A Jackson siamo
debitori per quei meravigliosi nuovi accumulatori. Alcuni di questi assorbono e
condensano la forza vivente contenuta nei raggi del sole; altri, l'elettricità
immagazzinata nel nostro globo; altri ancora, l'energia proveniente da
qualsiasi fonte, come una cascata, un flusso, i venti, ecc. Anche lui,
inventore del trasformatore, una macchina ancora più meravigliosa, che prende
la forza vitale dall'accumulatore, e, mediante la semplice pressione di un
pulsante, lo restituisce allo spazio in qualsiasi forma si desideri, sia come
calore, luce, elettricità o forza meccanica, dopo aver ottenuto da esso il
lavoro richiesto. Dal giorno in cui questi due strumenti sono stati inventati,
si deve datare l'era del vero progresso. Hanno messo nelle mani dell'uomo un
potere quasi infinito. Per quanto riguarda le loro applicazioni, sono
innumerevoli. Attenuando i rigori dell'inverno, restituendo all'atmosfera il
calore in eccesso accumulato durante l'estate, hanno rivoluzionato
l'agricoltura. Fornendo la forza motrice per la navigazione aerea, hanno dato al
commercio un potente slancio. A loro siamo debitori per la produzione continua
di energia elettrica senza batterie o dinamo, di luce senza combustione o
incandescenza, e per un'inesauribile fornitura di energia meccanica per tutte
le esigenze dell'industria.
Si', tutte queste meraviglie sono state rese possibili grazie all'accumulatore e
al trasformatore. E come non possiamo menzionare come loro frutto, l’ultima
meraviglia di tutte, il grande edificio dell’Earth Chronicle
nella 253d Avenue, che e' stato inaugurato l'altro giorno? Se George Washington
Smith, il fondatore del Manhattan Chronicle, dovesse tornare alla vita oggi,
cosa penserebbe che gli sarebbe stato detto che questo palazzo di marmo e oro appartiene al suo remoto
discendente, Fritz Napoleon Smith, che , dopo che trenta generazioni sono
andate e venute, e' proprietario dello stesso giornale stabilito dal suo
antenato!
Il giornale di George Washington Smith e' vissuto di generazione in generazione,
ora fuori ora dentro la famiglia.
Quando, 200 anni fa, il centro politico degli Stati Uniti fu trasferito da Washington a
Centropolis, il giornale segui' il governo e assunse il nome di Earth Chronicle.
Sfortunatamente, non e' stato in grado di mantenersi all'altezza del suo nome. Pressato da tutti
i lati da riviste concorrenti di tipo più moderno, era continuamente in
pericolo di collasso. Venti anni fa la lista dei suoi abbonati conteneva solo
poche centinaia di migliaia di nomi, e poi il signor Fritz Napoleon Smith lo
compro' per quattro soldi, e diede origine al giornalismo telefonico.
Ognuno ha familiarità con il sistema di Fritz Napoleon Smith, un sistema reso
possibile dall'enorme sviluppo della telefonia negli ultimi cento anni. Invece
di essere stampato, la Earth Chronicle viene letto ogni mattina agli abbonati,
che, in conversazioni interessanti con giornalisti, statisti e scienziati,
apprendono le notizie del giorno. Inoltre, ogni abbonato possiede un fonografo,
e con questo strumento lascia il compito di raccogliere le notizie ogni volta
che non vuole o non puo’ ascoltare la diretta.
Per quanto riguarda gli acquirenti di copie singole, possono con pochi soldi
conoscere tutto cio' che e' sui giornali attraverso uno degli innumerevoli
fonografi disponibili quasi ovunque.
L'innovazione di Fritz Napoleon Smith galvanizzo' il vecchio giornale. Nel giro
di pochi anni il numero di abbonati e' cresciuto fino a 80 milioni e la
ricchezza di Smith e' cresciuta, fino a raggiungere la cifra quasi
inimmaginabile di 10 miliardi di dollari. Questo grande successo gli ha permesso di erigere il suo
nuovo vasto edificio, con quattro facciate ciascuna di circa 1 chilometro di lunghezza,
su cui galleggia orgogliosamente la bandiera a centinaia di stelle dell'Unione.
Grazie allo stesso colpo fortunato, oggi e' il re del giornale; anzi, sarebbe
anche il re di tutti gli americani, se gli americani potessero mai accettare un
re. Non ci credi? Bene, allora, guarda i plenipotenziari di tutte le nazioni e
i nostri stessi ministri che affollano la sua porta, supplicando i suoi
consigli, chiedendo la sua approvazione, implorando l'aiuto del suo onnipotente
organo. Calcola il numero di scienziati e artisti che supporta, di inventori
che ha a libro paga.
Si', lui e' un re. Ma in realtà la sua regalità piena di oneri. La sua attivita’ e’
incessante, e non vi e' alcun dubbio che all’inizio chiunque avrebbe ceduto
sotto lo stress che opprimeva il signor Smith. Fortunatamente per lui, grazie
al progresso dell'igiene, tutte malattie sono state debellate, portando
l’aspettattiva di vita da 37 a 52 anni con uomini piu’ sani e di forte costituzione
che mai. Non siamo ancora arrivati alla scoperta dell'aria nutritiva, ma nel
frattempo gli uomini oggi consumano cibo che e' composto e preparato secondo
principi scientifici, e respirano un'atmosfera liberata dai microrganismi che
prima vi sciamavano.
Vivono quindi più a lungo dei loro antenati e non sanno nulla delle innumerevoli malattie dei
tempi antichi.
Tuttavia, nonostante queste considerazioni, il modo di vivere di Fritz Napoleon Smith
potrebbe stupire. La sua forte fibra e' provata al massimo dal pesante sforzo
che gli viene richiesto. E’ vano ogni tentativo di stimare quanto lavori: solo un
esempio ne puo' dare un'idea. Accompagnamolo per un giorno mentre si occupa
delle sue molteplici preoccupazioni. Quale giorno? Non importa, un giorno
qualsiasi. Prendiamo quindi a caso il 25 settembre di quest'anno 2889.
Stamattina il signor Fritz Napoleon Smith si e' svegliato con pessimo umore. Sua
moglie e' partita per la Francia otto giorni fa, si sentiva sconsolato. Per
quanto possa sembrare incredibile, in tutti i dieci anni trascorsi dal loro
matrimonio, questa e' la prima volta che la signora Edith Smith, la bellezza in
persona, e' da cosi' tanto tempo assente da casa; due o tre giorni di solito sono
sufficienti per i suoi frequenti viaggi in Europa. La prima cosa che Mr. Smith
fa e' connettere il suo fonotelefoto attraverso i cavi che collegano la sua
villa di Parigi. Il telefoto! Ecco un altro dei grandi trionfi della scienza
nel nostro tempo. La trasmissione della parola e' una vecchia storia; la
trasmissione di immagini per mezzo di specchi sensibili collegati da fili e' una
cosa di ieri. Un'invenzione preziosa, in effetti, e Mr. Smith questa mattina
non ha lesinato benedizioni per l'inventore, quando con il suo aiuto e’ riuscito
a vedere chiaramente sua moglie nonostante la distanza che lo separava da lei.
La signora Smith, stanca dopo il ballo o il teatro della notte precedente, e'
ancora a letto, anche se e' quasi mezzogiorno a Parigi. Sta dormendo, la sua
testa sprofondata nei cuscini coperti di pizzo. Ma ecco che si muove! Le sue
labbra si muovono. Forse sta sognando? Si', sognando. Sta parlando, pronunciando
un nome, il suo nome: Fritz! La deliziosa visione ha dato una svolta più felice
ai pensieri di Mr Smith. E ora, richiamato dal dovere, si alza spensierato dal
suo letto ed entra nella sua cassettiera meccanica.
Due minuti dopo, la macchina lo ha rilasciato tutto vestito sulla soglia del suo
ufficio. Le incombenze del lavoro giornalistico sono ora iniziate. Per prima
cosa entra nella sala dei romanzieri, un vasto appartamento coronato da
un'enorme cupola trasparente. In un angolo c'e' un telefono, attraverso il quale
un centinaio di cronisti della Terra raccontano a turno al pubblico centinaia
di romanzi quotidiani. Rivolgendosi a uno di questi autori che stava aspettando
il suo turno,
"Fantastica! Geniale! Mio caro – disse - la sua ultima
storia. La scena in cui la cameriera del villaggio discute di problemi
filosofici interessanti con il suo amante mostra il suo acuto potere di
osservazione. Lo stile di vita della gente di campagna non e' mai stata
raffigurata meglio. Continui, mio caro Archibald, continui! Da
ieri, grazie a lei, abbiamo 5000 abbonati in piu’"
George Roux, anteriore al 1910
"Mr. John Last – disse rivolgendosi ad un nuovo arrivato – non sono cosi' soddisfatto del suo lavoro. La sua storia non e' realistica, manca di verità e sa perché? Perche’ senza fare alcuna analisi va dritto fino alla fine: i suoi eroi fanno questa o quella cosa per questo o quel motivo, che lei assegna senza mai valutare la loro personalita’ e moralita’. I nostri sentimenti, deve ricordare, sono molto più complessi di tutto cio': nella vita reale ogni atto e' il risultato di centinaia di pensieri che vanno e vengono, e questi vanno studiati – uno ad uno – se vuoi creare un personaggio verosimile. Ma – dira’ – per notare questi pensieri fugaci bisogna conoscerli, si deve essere in grado di seguirli nei loro meandri capricciosi. Come qualsiasi bambino puo' fare, come sa, deve semplicemente fare uso dell'ipnotismo, elettrico o umano, che dà all'essere una essenza duale, liberando la personalità-testimone in modo che possa vedere, comprendere e ricordare i motivi che determinano la personalità che agisce, studi se stesso mentre vive di giorno in giorno, mio caro Last. Imiti il suo socio con cui mi stavo complimentando un momento fa. Si lasci ipnotizzare. Che vuol dire? Hai mai provato? Non abbastanza, quindi, non abbastanza!"
Mr. Smith continua il suo giro ed entra nella sala dei giornalisti. Qui 1500
giornalisti, nei loro rispettivi posti, di fronte a un pari numero di telefoni,
comunicano agli abbonati le notizie del mondo raccolte durante la notte. L'organizzazione
di questo ineguagliabile servizio e' stata spesso descritta. Oltre al suo
telefono, ogni giornalista, come sa il lettore, ha davanti a sé una serie di
commutatori, che gli consentono di comunicare con qualsiasi linea telefonica
desiderata. Quindi gli abbonati non solo ascoltano le notizie ma vedono le
occorrenze. Quando viene descritto un incidente che e' già passato, le
fotografie delle sue caratteristiche principali vengono trasmesse con la
narrazione. E non c'e' confusione con questo. Gli articoli dei reporter, proprio
come le diverse storie e tutte le altre parti componenti del giornale, sono
classificati automaticamente secondo un sistema ingegnoso e raggiungono
l'ascoltatore in successione. Inoltre, gli ascoltatori sono liberi di ascoltare
solo cio' che li interessa in modo particolare. Possono prestare attenzione ad
un redattore e rifiutarne un altro.
Il signor Smith si rivolge a uno dei dieci giornalisti del dipartimento
astronomico, un dipartimento ancora nella fase embrionale, ma che continuerà a
svolgere un ruolo importante nel giornalismo.
"Bene, Cash, che c’e’ di nuovo?"
"Abbiamo dei fototelegrammi da Mercurio, Venere e Marte."
"Quelli di Marte sono di qualche interesse?"
"Si', davvero. C'e' una rivoluzione nell'impero centrale".
"..e di Giove?" chiese Mr. Smith.
"Ancora niente, non riusciamo a capire bene i loro segnali, forse i nostri
non li raggiungono".
"Male," esclamo' Mr. Smith, mentre si allontanava in fretta, un po’
contrariato, verso la sala degli editori scientifici.
Con la testa china sui loro computer elettrici, trenta scienziati erano
assorbiti da calcoli trascendentali. L’entrata di Mr. Smith fu come la caduta
di una bomba tra di loro.
"Bene, signori, cos’e’ questa storia? Nessuna risposta da Giove? E’ sempre
cosi'? Venga, Cooley, sta lavorando a questo problema da vent'anni su, eppure... "
"Abbastanza vero," rispose Cooley. "Le nostre conoscenze di
ottica sono ancora molto lacunose, nonostante i nostri telescopi da 2 Km e
mezzo."
"Ma lo sente, Peer – interruppe Mr. Smith, rivolgendosi a un secondo
scienziato – le nostre conoscenze di ottica sono lacunose! L’ottica e' la sua
specialità. Ma - continuo', rivolgendosi di nuovo a William Cooley - non
riuscendo con Giove, almeno abbiamo ottenuto qualche risultato dalla Luna?"
"No, da li’ niente di meglio."
"Questa volta non puo’ incolpare l'ottica. La luna e' molto meno lontana di Marte,
eppure con Marte la nostra comunicazione e' pienamente stabilita. Presumo che non dira’ che le mancano i
telescopi!"
"Telescopi? O no, il problema qui riguarda gli abitanti!"
"Si, e’ tutto qui", aggiunge Peer.
"Allora, la luna e' completamente disabitata?" chiese Mr. Smith.
"Almeno - rispose Cooley - sul volto che ci presenta, per quanto riguarda
il lato opposto, chi lo sa?"
"Ah, il lato opposto! Pensa, quindi - osservo' il signor Smith, meditabondo
- che se si potesse ..."
"Potesse cosa?"
"Perché non girare la faccia che la luna ci mostra ?"
"Ah, c'e' qualcosa in questo senso", gridarono i due uomini
contemporaneamente. E in effetti, la loro aria era cosi' sicura che sembrava non
avere dubbi sulla possibilità di successo in un'impresa del genere.
"Nel frattempo - chiese il signor Smith, dopo un momento di silenzio - non
c’e’ niente di interessante oggi?"
"Proprio cosi' - rispose Cooley - Gli elementi dell'Olimpo sono
definitivamente stabiliti: quel grande pianeta gravita oltre Nettuno alla
distanza media di 18.347.762.896 kilometri dal sole, e per attraversare la sua
vasta orbita occorrono 1311 anni, 294 giorni, 12 ore, 43 minuti, 9
secondi" [a 3200 km/h].
Quindi, mentre i due uomini accennavano un inchino, il signor Smith passo' nella sala
successiva, un'enorme galleria lunga 1 chilometro, dedicata alla pubblicità
atmosferica.
Tutti hanno notato quegli enormi annunci pubblicitari riflessi dalle nuvole, cosi'
grandi da poter essere visti dalle popolazioni di intere città o persino di
interi paesi. Anche questa e' una delle idee di Fritz Napoleon Smith, e nella
costruzione di Earth Chronicle un migliaio di proiettori sono costantemente
impegnati a mostrare sulle nuvole queste pubblicità elefantiache.
Quando oggi il signor Smith entro' nel dipartimento di pubblicità celeste, trova gli
operatori seduti a braccia conserte davanti ai loro proiettori spenti e chiede
perche’ se ne stavano cosi’.
Uno degli uomini indico' semplicemente il cielo, che era completamente azzurro.
George Roux, anteriore al 1910
"Si' – mormoro' Mr Smith – un cielo senza nuvole! e' brutto, ma che cosa si deve fare? Potremmo produrre pioggia? E’ quello che potremmo fare, ma a che servirebbe? Quello di cui abbiamo bisogno sono le nuvole, non la pioggia - E, rivolgendosi all'ingegnere capo - Vada a chiedere da parte mia a Mr Samuel Mark, della divisione metereologica del dipartimento scientifico, e gli dica di metterci un po’ piu’ di impegno alla creazione delle nuvole artificiali. Che non ci si ritrovi piu’ in balia dei cieli senza nuvole!"
Il tour giornaliero di Mr. Smith attraverso i vari dipartimenti del suo giornale e'
finito. Dopo il padiglione pubblicitario, passa nella sala di ricevimento, dove
gli ambasciatori accreditati presso il governo americano lo stanno aspettando,
desiderosi di avere un suggerimento o consiglio dall'onnipotente editore. Era
in corso una discussione mentre Mr Smith stava entrando. "Vostra
Eccellenza mi perdonerà – stava dicendo l'ambasciatore francese al russo – ma
non vedo nulla nella mappa dell'Europa che richieda un cambiamento." Il
nord agli Slavi? " Si, naturalmente, ma il Sud per i Cattolici…. La nostra
frontiera comune, il Reno, mi sembra, funzioni molto bene, inoltre, il mio
governo, come sa, si opporrà fermamente a ogni movimento, non solo contro
Parigi , la nostra capitale, o le nostre due grandi prefetture, Roma e Madrid,
ma anche contro il regno di Gerusalemme, il dominio di San Pietro, di cui la
Francia intende essere il fidato difensore ".
"Ben detto! – esclamo' Mr. Smith – com'e' – chiese, rivolgendosi
all'ambasciatore russo – che voi russi non siete contenti del vostro vasto
impero, il più vasto del mondo, che si estende dalle rive del Reno alle
Montagne Celesti e al Kara-Korum, mentre le vostre coste sono bagnate
dall'Oceano Artico, dall'Atlantico, dal Mediterraneo e dall'Oceano Indiano?
Quindi, a che cosa servono le minacce? La guerra e' possibile in vista delle
moderne invenzioni - gusci asfissianti in grado di proiettarsi a una distanza
di 60 miglia, una scintilla elettrica di 90 miglia, che a in colpo puo'
annientare un battaglione; per non parlare della peste, del colera, della
febbre gialla, che i belligeranti potrebbero diffondere reciprocamente tra i
loro antagonisti e che in pochi giorni avrebbero distruggerebbero i più grandi
eserciti?
"Vero – rispose il russo – ma possiamo fare tutto cio' che desideriamo? Per noi russi, pressati alla frontiera
orientale dai cinesi, dobbiamo ad ogni costo rivolgere la nostra forza verso
l'occidente".
"Oh, e' tutto? In quel caso – disse Mr. Smith – la cosa puo' essere
sistemata, parlero' con il Segretario di Stato al riguardo, l'attenzione del
governo cinese sarà chiamata in causa. non e' la prima volta che i cinesi ci
infastidiscono".
"In queste condizioni, ovviamente ..." E l'ambasciatore russo ostenta
soddisfazione.
"Ah, Sir John, cosa posso fare per lei?" chiese Mr Smith rivolgendosi
al rappresentante del popolo della Gran Bretagna, che fino a quel momento era
rimasto in silenzio.
"Molto – rispose – se l’ Earth Chronicle volesse appoggiarci..."
"E per cosa?"
"Semplicemente per l'annullamento dell'atto del Congresso che annette agli
Stati Uniti le isole britanniche".
Anche, se facilmente la Gran Bretagna e' diventata una colonia degli Stati
Uniti, gli inglesi non sono ancora convinti della situazione.
Regolarmente rivolgono al governo americano delle inutili lamentele
"Una campagna contro l'annessione che e' stata un fatto compiuto per 150
anni! - esclamo' Mr Smith - Come puo' la sua gente supporre che farei qualcosa di
cosi' poco patriottico?"
"Noi [inglesi] pensiamo che il suo popolo possa essere soddisfatto.
La dottrina Monroe e' pienamente applicata, l'intera America appartiene agli
americani, cosa vuole di più ?, Inoltre, pagheremmo quanto dovuto per quello
che chiediamo".
"Infatti! – rispose Mr Smith, senza manifestare la minima
irritazione – beh, voi inglesi sarete sempre gli stessi. No, no, Sir John, non
conti sul mio aiuto. Abbandonare la nostra più bella provincia, la Gran
Bretagna? Perché non chiedere alla Francia di rinunciare generosamente al
possesso dell'Africa, quella magnifica colonia la cui conquista le e' costata 800
anni di fatiche? Sarete ben accolti!"
"Deciso, quindi, tutto e' finito! – mormoro' tristemente l'agente britannico
- il Regno Unito cadde nella sfera degli americani, le Indie in quella dei…"
"…dei russi – disse Mr. Smith, completando la frase.
"L’Australia ha un governo indipendente...".
"Allora non ci rimane niente da fare!” sospiro' Sir John, abbattuto.
"Niente? – chiese il signor Smith, ridendo – beh, c'e' Gibilterra!"
Con questa battuta, l’udienza finisce. L'orologio segnava le dodici, l'ora
della colazione. Il signor Smith ritorna nella sua camera. Dove il letto si
trovava al mattino, un tavolo tutto sparso si alzava attraverso il pavimento.
Per Mr. Smith, essere soprattutto un uomo pratico; ha ridotto il problema
dell'esistenza ai suoi termini più semplici. Per lui, invece delle infinite
suite di appartamenti dei tempi antichi, e' sufficiente una stanza dotata di
ingegnosi congegni meccanici. Qui dorme, fa colazione e cena cena, in breve, vive.
Mr. Smith si siede. Nello specchio del fonotelefoto si vede la stessa camera di Parigi di
stamattina. Anche da questa parte c’e’ una tavola imbandita, perché nonostante
la differenza di ore, il signor Smith e sua moglie si sono accordati per
pranzare insieme. e' delizioso quindi fare colazione con uno che e' a 4500
kilometri di distanza. Ma la stanza della signora Smith e’ deserta.
"e' in ritardo! La puntualità della donna! Progresso ovunque tranne che li'!"
mormoro' il signor Smith mentre apriva il rubinetto per il primo piatto. Come
tutti i ricchi del nostro tempo, il signor Smith ha eliminato la cucina
domestica ed e' abbonato alla Grand Alimentation Company, che invia attraverso
una grande rete di condotti alle residenze degli abbonati tutti i tipi di
piatti, cosicche’ un assortimento vario e' sempre disponibile. Un abbonamento
costa, certo, ma la cucina e' la migliore, e il sistema ha il vantaggio di
eliminare le faticose corse dei cordon bleu. Il signor Smith riceve e mangia,
da solo, l'antipasto, i primi, l’arrosto ed i legumi. Stava finendo il dessert
quando la signora Smith apparve nello specchio del telefoto.
"Ben arrivata, dove sei stata?" chiese il signor Smith al telefoto.
"Cosa? Sei già al dessert? Allora sono in ritardo – esclamo', con
un'ingenuità accattivante – dove sono stata, chiedi? E’ tutta colpa del mio
sarto. I cappelli sono adorabili in questa stagione! Suppongo di aver perso di
vista l'ora, e quindi sono un po 'in ritardo."
"Si', un po ' – ringhio' Mr Smith – cosi' piccolo che ho già finito il pranzo,
scusami se ti lascio ora, ma devo andare."
"Oh certo, mio caro, arrivederci a stasera."
George Roux, anteriore al 1910
Smith entro' nel suo aereo personale, che lo aspettava ad una finestra.
"Dove vuole andare, signore?" domando' il cocchiere.
"Fammi vedere: ho tre ore – rifletté il signor Smith – Jack, portami al mio impianto di
accumulazione a Niagara."
Mr. Smith aveva ottenuto l'affitto delle grandi cascate del Niagara. Per secoli
l'energia sviluppata dalle cascate non e' stata utilizzata. Smith, applicando
l'invenzione di Jackson, ora raccoglie questa energia e la puo’ usare o venderla.
Ma la sua visita all’impianto ha richiesto più tempo di quanto avesse previsto.
Sono le quattro quando torna a casa, giusto in tempo per l’udienza quotidiana
del pubblico registrato.
Si comprende prontamente come un uomo come Smith deve essere assediato da
richieste di ogni tipo. Puo’ esserci un inventore che ha bisogno di capitale o un
visionario che viene a sostenere un brillante schema che deve sicuramente
fruttare milioni di profitti. Una scelta deve essere fatta tra questi progetti,
rifiutando l'inutile, esaminando i discutibili, accettando i meritori. Per
questo lavoro, il signor Smith dedica ogni giorno due intere ore.
C’erano meno registrazioni del solito, solo dodici. Di questi, otto avevano
proposte impraticabili.
Uno di loro voleva far rivivere la pittura, un'arte divenuta desueta a causa dei
progressi compiuti dalla fotografia a colori. Un altro, un medico, si vantava di
aver scoperto una cura per il catarro nasale! I proponenti di questi otto progetti
furono liquidati in breve tempo. Dei quattro progetti accolti favorevolmente,
il primo era quello di un giovane la cui ampia fronte sembrava indicare una vivida intelligenza.
"Signore, sono un chimico – inizio' – e come tale vengo da lei."
"Bene!"
"Una volta che i corpi elementari – disse il giovane chimico – erano
considerati sessantadue, cento anni fa erano ridotti a dieci, ora solo tre
rimangono irrisolvibili, come sa".
"Si si."
"Bene, signore, mostrero' che anche questi sono composti. In pochi mesi o poche
settimane, saro' riuscito a risolvere il problema, in effetti, potrebbero
volerci solo pochi giorni".
"E poi?"
"Allora, signore, avro' semplicemente determinato l'assoluto, tutto cio' che
voglio e' un finanziamento per poter terminare con successo la mia ricerca".
"Molto bene," disse il signor Smith. "E quale sarà la ricaduta pratico della sua scoperta?"
"Il risultato pratico? Che saremo in grado di produrre facilmente tutti i
corpi qualunque cosa - pietra, legno, metallo, fibre-"
"Anche carne e sangue? – domanda Mr. Smith, interrompendolo – stima di
poter fabbricare un essere umano?"
"Perche' no?"
Mr. Smith ha anticipato centomila dollari al giovane chimico e l’ha assunto per
il laboratorio dell’Earth Chronicle.
Il secondo dei quattro ricorrenti, partendo da esperimenti fatti tanto tempo fa
come nel diciannovesimo secolo e ripetutamente ripetuti, presenta l'idea di
spostare un'intera città tutta in una volta da un luogo all'altro. Il suo
progetto speciale ha a che fare con la città di Granton – situata, come tutti
sanno – a circa quindici miglia nell'entroterra. Propone di trasportare la
città su rotaie e di trasformarla in un abbeveratoio. Il profitto, ovviamente,
sarebbe enorme. Il signor Smith, rimane affascinato dalla proposta, ne compra la
meta’ dei diritti.
"Come sapete, signore – inizio' il terzo dei richiedente – con l'aiuto dei
nostri accumulatori e trasformatori solari e terrestri, siamo in grado di
rendere tutte le stagioni uguali. Propongo di fare ancora qualcosa di meglio: usare
una parte dell'energia in eccesso a nostra disposizione per sollevare dal loro
berretto di neve le regioni polari, che diventeranno
un vasto territorio disponibile per l'uso dell'uomo."
"Lasci i suoi piani qui e torni tra una settimana, li faro' esaminare nel
frattempo".
Alla fine, il quarto, annuncio' la prima soluzione di un grave problema
scientifico. Ognuno ricorderà l'audace esperimento fatto cento anni fa dal dottor
Nathaniel Faithburn. Il dottore, credendo fermamente nel letargo umano - in
altre parole, nella possibilità di sospendere le nostre funzioni vitali e di
rimetterle in azione tempo – ha deciso a sottoporre la teoria a una prova
pratica. A tal fine, avendo prima dettato le sue ultima volontà e indicato il
metodo corretto per svegliarlo, predispose che il suo sonno continuo durasse per
cento anni e un giorno dalla data della sua apparente morte sottoponendo senza
esitazione la teoria alla prova sulla sua stessa persona.
Ridotto alle condizioni di una mummia, il dottor Faithburn e' stato incassato e
deposto in una tomba. Il tempo e’ passato, ed il 25 settembre 2889 – oggi – era
il giorno fissato per la sua risurrezione, fu proposto a Mr. Smith di
permettere che la seconda parte dell'esperimento fosse eseguita nella sua
residenza questa sera.
"D'accordo, sia qui alle dieci", rispose Mr Smith; e con cio' si terminavano le udienze
pubbliche della giornata.
Lasciato a se stesso, sentendosi stanco, si sdraio' su una sedia di estensione.
Quindi, toccando una manopola, stabili' la comunicazione con la Central Concert
Hall, da cui i nostri più grandi maestri inviano agli abbonati le loro
deliziose successioni di accordi determinati da formule algebriche recondite.
La notte si stava avvicinando. Guidato dall'armonia, dimentico dell'ora, Mr. Smith non si accorse che stava
diventando buio. Era abbastanza tardi quando fu svegliato dal suono di una
porta che si apriva.
"Chi e' la?" chiese, toccando un commutatore.
All'improvviso, in seguito alle vibrazioni prodotte, l'aria divenne luminosa.
"Ah, lei, dottore?"
"Si' – fu la risposta – come sta?"
"Mi sento bene."
"Bene, mi faccia vedere la sua lingua… va bene, il suo polso e' regolare… e
il suo appetito?"
"Abbastanza buono."
"Si', lo stomaco, c'e' lo sfregamento, sei troppo oberato di lavoro. Se lo
stomaco non va deve essere curato. Questo richiede studio: dobbiamo pernsarci".
"Nel frattempo – disse Mr. Smith – cenera’ con me."
George Roux, anteriore al 1910
Come al mattino, il tavolo si sollevo' dal pavimento. Ancora una volta – come al
mattino – la zuppa, l’arrosto, salse e legumi arrivavano attraverso degli
appositi condotti. Verso la fine del pasto,
si collego’ fonotelefoticamente con Parigi. Smith vide sua moglie, seduta da
sola a tavola, che sembrava tutt'altro che compiaciuta della sua solitudine.
"Perdonami, mia cara, per averti lasciato da sola – disse – ero con il
dottor Wilkins."
"Ah, il buon dottore!" osservo' la signora Smith, mentre il suo volto si illuminava.
"Si'. Ma, per favore, quando torni a casa?"
"Questa sera."
"Molto bene, vieni in metropolitana o in aereo-treno?"
"Oh, in metropolitana."
"Si'; e a che ora arriverete?"
"Verso le undici, suppongo."
"Undici di Centropoli, vuoi dire?"
"Si'."
"A fra poco, allora" disse Mr. Smith mentre interrompeva la comunicazione con Parigi.
Finita la cena, il dottor Wilkins lascio’ Mr Smith.
"Mi aspetto che lei alle dieci – disse Mr. Smith – oggi, a quanto pare, e' il giorno
del ritorno alla vita del famoso dottor Faithburn. Non ci hai pensato,
suppongo, il risveglio deve aver luogo qui nella mia casa, devi venire a
vedere. Conto sulla sua presenza."
"Ritornero'" rispose il dottor Wilkins.
Rimasto solo, il signor Smith si occupo' di esaminare i suoi conti: un compito
di vasta portata, che aveva a che fare con transazioni che comportano un
dispendio giornaliero di 800.000 dollari. Fortunatamente, lo stupendo progresso
dell'arte meccanica nei tempi moderni lo rende relativamente facile. Grazie al
Piano Electro-Reckoner, i calcoli più complessi possono essere fatti in pochi
secondi. In due ore il signor Smith completo' il suo compito. Appena in tempo. Aveva
appena voltato l'ultima pagina quando il dottor Wilkins era di ritorno. Dopo di
lui fu fatto entrare il corpo del dottor Faithburn, scortato da una numerosa
compagnia di scienziati che cominciarono le loro attivita’ simultaneamente. Il
sarcofago fu sistemato in mezzo alla stanza, fu preparato il telephote. Il mondo,
già avvisato, era in ansiosa attesa di essere testimone oculare dell’evento. Nel
frattempo un reporter, come il coro nell'antico dramma, spiegava quanto stava
accadendo attraverso il telefono.
"Stanno aprendo il sarcofago – raccontava – ora stanno tirando fuori Faithburn - una
vera e propria mummia, gialla, dura e secca. Se colpisci il corpo suona come un
blocco di legno. Applicano calore ed elettricità. Nessun risultato.
L’esperimento e’ sospeso in attesa che il dr. Wilkins esamini il corpo.
Ma questi, alzandosi, dichiara che l'uomo e' morto.
"Morto!" esclamano tutti i presenti.
"Si' - risponde il dottor Wilkins - morto!"
"E da quanto tempo e' morto?"
Il dottor Wilkins fa un altro esame:
"Un centinaio di anni", risponde.”
Era proprio come descriveva il giornalista: Faithburn era morto, sicuramente
morto!
"Ecco un sistema da migliorare", osservo' il signor Smith al dottor Wilkins,
mentre il comitato scientifico sul letargo portavano fuori l'urna.
"Tanto per quell'esperimento, ma se il povero Faithburn e' morto, almeno
riposa – ha continuato – vorrei poter dormire un po' anch’io. Sono
stanco, dottore, piuttosto stanco! Non pensa che un bagno mi rinfrescherebbe?"
"Certamente, ma deve coprirsi bene prima di uscire dalla stanza, non deve prendere
freddo."
"Uscire dalla stanza? Perché, dottore, non sa che qui tutto e' meccanizzato?
Non sono io ad andare nella sala da bagno, ma la vasca da bagno a venire nella mia stanza...”
e premette un pulsante. Dopo pochi secondi si udi' un leggero ronzio, che
divento' sempre più forte. All'improvviso la porta si apri' e apparve la vasca.
Questa, per questo anno di grazia 2889,
e' la descrizione di un giorno nella vita del’editore dell’ Earth Chronicle.
Un giorno come tutti gli altri 365 giorni all'anno, eccetto gli anni bisestili, che ne hanno 366.
Eh, si, perche’ non e’ stato trovato alcun mezzo per aumentare la lunghezza dell'anno terrestre.
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